In un’epoca in cui tutto passa (anche) dal digitale, avere un sito web è una necessità per chi lavora nel settore della salute, del benessere e della cura della persona. Ma avere un sito non è sinonimo di ottenere risultati. Spesso, senza nemmeno accorgersene, i professionisti commettono errori che compromettono l’efficacia della propria presenza online. Errori che non solo rallentano la crescita, ma allontanano potenziali clienti proprio nel momento in cui stanno cercando un servizio. Capire perché il sito non porta clienti è quindi il primo passo per trasformarlo in un vero strumento di lavoro.
1. Non conoscere veramente il proprio pubblico
Uno degli errori più diffusi è quello di progettare un sito pensando solo a sé stessi, senza tener conto del pubblico reale a cui ci si rivolge. Il risultato? Un sito che parla in modo troppo tecnico, troppo generico o poco coinvolgente per chi lo visita.
Perché è un problema:
- Il visitatore non si sente capito.
- Non trova risposta immediata ai suoi bisogni.
- Abbandona il sito senza approfondire.
Come evitarlo:
La soluzione parte da un’analisi preliminare: chi sono i tuoi clienti ideali? Cosa cercano quando arrivano sul tuo sito? Quali dubbi o paure hanno? Quale linguaggio usano? Creare un sito efficace significa entrare nella testa del tuo cliente, anticipare i suoi bisogni e parlargli nel modo giusto.
Nel mio metodo, questa analisi è il primo passo fondamentale. Utilizzo questionari, confronto diretto e analisi dei competitor per avere un quadro chiaro del target, così da costruire contenuti e funnel di navigazione realmente efficaci.
2. Una homepage confusa e poco orientata alla conversione
La homepage è la prima impressione. Se è disorganizzata, carica di testo non strategico, con immagini generiche o call to action poco chiare, rischia di creare confusione e frustrazione.
Segnali tipici di una homepage inefficace:
- Mancanza di un messaggio chiaro su chi sei e cosa offri.
- Troppe informazioni tutte insieme, senza una gerarchia visiva.
- Nessuna indicazione su cosa fare dopo (prenota, contattaci, leggi di più…).
- Scarsa compatibilità con smartphone.
Come correggerlo:
Una homepage efficace deve:
- Dare una risposta chiara alla domanda: “Perché dovrei scegliere proprio te?”
- Guidare l’utente verso un’azione (conversione) con call to action visibili e intuitive.
- Usare titoli, testi e immagini coerenti con la tua identità e con il tuo pubblico.
Nel mio processo di lavoro, la progettazione dell’homepage è sempre il momento di confronto più importante col cliente: qui si definisce non solo lo stile grafico, ma anche il tono di voce e la struttura narrativa del sito.
3. Testi troppo autoreferenziali o scritti solo per Google
Molti professionisti tendono a riempire il sito di descrizioni tecniche, curriculum dettagliati e testi costruiti solo con l’obiettivo di posizionarsi su Google. L’intenzione è giusta, ma l’esecuzione spesso allontana l’utente.
Cosa succede in questi casi:
- I testi risultano freddi, difficili da leggere, distaccati.
- L’utente non si riconosce nella comunicazione.
- Le parole chiave forzate rendono il contenuto artificiale.
L’equilibrio giusto:
La scrittura dei testi deve essere centrata sull’utente, ma ottimizzata per la SEO. Non è una scelta, è un equilibrio.
Occorre parlare in modo semplice, diretto, rassicurante. Mostrare empatia. Usare le parole che gli utenti usano, anche nei motori di ricerca, ma in modo naturale.
Nel mio lavoro di ottimizzazione SEO, combino l’aspetto umano della comunicazione con l’analisi tecnica delle parole chiave (tramite strumenti come SEMrush o Ubersuggest), così che i contenuti parlino sia alle persone che agli algoritmi.
4. Navigazione poco chiara e funnel disorganizzati
Un altro errore che spesso blocca la conversione è la mancanza di un percorso logico all’interno del sito. L’utente entra, ma non sa dove andare, cosa cliccare o come prenotare un appuntamento.
I segnali di un funnel inefficace:
- Menù troppo ricco o, al contrario, troppo scarno.
- Pagine importanti difficili da trovare.
- Nessun percorso guidato che accompagni l’utente alla conversione.
- Form di contatto troppo lunghi o non funzionanti.
Come intervenire:
Progettare un funnel chiaro e intuitivo significa accompagnare l’utente da un’informazione all’altra, in modo fluido. Ogni pagina dovrebbe avere uno scopo preciso e una call to action coerente.
Durante lo sviluppo dei siti, verifico sempre che i percorsi siano logici e semplici. Inoltre, integro strumenti come Hotjar, che mi permettono di monitorare come gli utenti si muovono nel sito: dove cliccano, dove si fermano, dove escono. Così posso capire cosa funziona e cosa va migliorato.
5. Tempi di caricamento lenti: il killer silenzioso della tua presenza online
La velocità del sito non è solo un fattore tecnico o un elemento accessorio: è una questione di business. Un sito lento non vende, non converte e non viene trovato facilmente su Google. E spesso, proprio questo è il motivo per cui il sito non porta clienti, anche quando i contenuti e la grafica sembrano corretti.
Ecco perché:
- Gli utenti non aspettano: se una pagina impiega più di 3 secondi a caricarsi, oltre il 50% degli utenti tende ad abbandonarla.
- Google ti penalizza: la velocità è un fattore di ranking nei motori di ricerca, quindi un sito lento ha minori possibilità di essere trovato.
- Perdi conversioni: anche un solo secondo in più può ridurre significativamente il tasso di conversione.
- Colpisce la fiducia: un sito lento trasmette un’impressione di scarsa affidabilità e professionalità.
Per evitare questi problemi, è fondamentale intervenire in modo mirato: ottimizza le immagini e il codice del tuo sito, elimina plugin inutili, scegli un servizio di hosting che garantisca buone performance e ottimizza la cache del sito usando plugin specifici come LiteSpeed Cache.
Puoi inoltre migliorare i tempi di caricamento con strumenti gratuiti come PageSpeed Insights di Google o GTmetrix, che ti permettono di monitorare la velocità del tuo sito e ti forniscono un’analisi dettagliata e consigli pratici per intervenire in modo efficace.
Conclusione: il tuo sito deve lavorare per te, non contro di te
Un sito web può essere il tuo migliore alleato o il tuo peggior ostacolo. Se i visitatori non si riconoscono nei contenuti, se non trovano ciò che cercano o se la navigazione è confusa, li perderai e perderai opportunità preziose di crescita e visibilità. È anche per questo che capire perché il sito non porta clienti è un passaggio fondamentale per migliorare il tuo marketing online.
Evitare gli errori che ti ho raccontato oggi è il primo passo per trasformare il tuo sito in uno strumento di lavoro potente, professionale e realmente orientato al cliente.
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